ANCHE SE L’ECONOMIA È IN CRISI E TUTTI VOGLIONO RISPARMIARE, UNA VOLTA OGNI TANTO POSSIAMO CONCEDERCI UNA CENA IN UN BUON RISTORANTE. Non è un posto di lusso, ma si mangia bene. È una trattoria con cucina tradizionale italiana che ha anche un forno a legna per le pizze. Fuori c’è un parcheggio riservato ai clienti. Dentro c’è l’aria condizionata, perché anche se è già ottobre fuori fa ancora molto caldo. Chi vuole può mangiare all’aperto. Dentro al ristorante troviamo famiglie con bambini, persone anziane e giovani coppie, e anche qualche cane (in Italia non tutti i ristoranti accettano animali). È il posto dove la gente del quartiere viene a mangiare il sabato. Il cuoco e il pizzaiolo non sono italiani: sono egiziani, come in molti ristoranti italiani da qualche anno. Il tavolo è apparecchiato con una tovaglia di stoffa, ma i tovaglioli sono di carta. Ci sono due bicchieri (per l’acqua e per il vino) e le posate. Il cameriere viene una prima volta, ci porta il menu, ci consiglia i “piatti del giorno” e prende le ordinazioni per le bevande. Qualche minuto dopo torna per le ordinazioni del cibo. Siamo molto affamati, ordiniamo tutti antipasto, primo, secondo e contorno. Il cameriere torna e porta esattamente quello che abbiamo ordinato: è un tipo molto preciso. Mangiamo pasta, carne, pesce e verdure. Solo la zia Antonella ha ordinato una pizza margherita. Più tardi alcuni di noi concludono questa cena abbondante con un dessert, caffè e liquori. Chiediamo il conto e anche se è possibile pagare con la carta di credito. Il cameriere risponde che non c’è problema. È stato molto gentile e professionale e per questo prima di andare via gli lasciamo una bella mancia.
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