1 il comodino
2 l’abat-jour
3 il sonnifero
4 il cuscino
5 la mascherina per dormire
6 il russare
7 la camicia da notte
8 la vestaglia
9 il pigiama
10 il lenzuolo
11 l’incubo
12 le stelle
13 i lampi
14 la tapparella
15 il letto
16 le coperte
17 le ciabatte
18 il tappeto scendiletto
19 il sonnambulo
Quante espressioni esistono nella lingua italiana per indicare l’atto di dormire? Moltissime. Ad esempio fare una (bella) dormita. Se non ti svegli durante la notte hai fatto tutto un sonno. Se il sonno è breve e si fa di giorno hai schiacciato (o fatto) un pisolino o una pennichella. Per dire addormentarsi esistono diverse espressioni, ad esempio prendere sonno o assopirsi. Insomma, quello del sonno è un vocabolario molto ricco e pieno di sfumature perché dormire è importante (e anche molto bello).
Di notte si fanno sogni. E se i sogni sono molto brutti allora si parla di incubi. Chi fa strani rumori nel sonno russa e c’è chi soffre di apnee. Si può avere un sonno riposante, irrequieto e, se si dorme molto male per un lungo periodo, si parla di disturbi del sonno. Ci sono persone che di notte rimangono sveglie per diverse ore: soffrono di insonnia. E i farmaci che fanno dormire sono i sonniferi.
Molti uomini (e bambini) dormono in pigiama. Le donne invece a volte indossano una camicia da notte. Si dorme su un letto, con la testa appoggiata a un cuscino, tra le lenzuola, riscaldati da coperte. Accanto al nostro letto c’è un comodino. Sul mio è sempre posato un libro, perché se non leggo qualche pagina proprio non riesco ad addormentarmi. La lampada che uso per leggere è un abat-jour.
Insomma, poche cose nella vita di una persona sono importanti come il sonno.
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